Svegliarsi con una risata
Mi sono svegliato alle cinque stamattina.
Ho fatto un sogno buffo, ero probabilmente con quello che ritenevo essere il mio migliore amico ai tempi del liceo, e mi ritrovavo ad un parchetto con quello che è forse il mio migliore amico in questa fase della mia vita. Ad un certo punto tra un fatto e l’altro butto la una battuta al secondo, e ridiamo tutti di gusto (anche se lui rimane un po’ interdetto e allo stesso tempo divertito quanto me dalla battuta a lui rivolta). Ridiamo talmente tanto che ridono per empatia anche delle signore anziane sedute alla panchina vicino alla nostra.
E mi sveglio.
Penso che al secondo amico oggi devo proprio fare una telefonata, è qualche giorno che non ci sentiamo e mi va di sentire come sta.
Ma non riprendo sonno. Nè concentrandomi sul respiro, nè ascoltando una di quelle playlist per il sonno su Spotify che un mesetto fa mi avevano grandemente aiutato, ne meditando un po’. Sono quindi sveglio da prima, smaltisco un po’ di email da leggere, recupero la lettura di qualche post dai blog di amici o conoscenti, scrivo queste quattro righe su queste pagine semplicemente perché mi va. E magari realizzo che è ora di metter su la moka…
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